mercoledì 26 novembre 2014

Natalie Portman in trattative per "Jobs" con Fassbender

Dopo giorni di dubbi è arrivata la conferma: Michael Fassbender interpreterà Steve Jobs nel prossimo film di Danny Boyle "Jobs", scritto da Aaron Sorkin (La guerra di Charlie Wilson, The Social Network, L'arte di vincere) e basato sulla biografia di Walter Isaacson. 
Dopo tira e molla sarà la Universal a produrlo, con un passaggio da Sony costato 30 milioni di dollari.



La sinossi da IMDb: La sua passione e l'ingegno sono stati la forza trainante dietro l'era digitale. Comunque la direzione intrapresa per rivoluzionare la tecnologia è stata sacrificale. Questo ha influito sulla sua vita familiare e sulla sua salute. In questo film rivelatore esploriamo le prove e i trionfi di un moderno genio, Steven Paul Jobs.

Sorkin non ha fatto trapelare molto oltre al fatto che ci sarà un ruolo femminile molto importante, definita "eroina del film": si tratta della figlia del protagonista, non riconosciuta da lui per diversi anni. 


Jessica Chastain
Natalie Portman
Qualche settimane fa si è parlato di Jessica Chastain in trattative per un ruolo in questo film (ancora non confermato), mentre da poco arriva la notizia anche di Natalie Portman, vicina a firmare. Non sappiamo se siano state contattate per lo stesso personaggio.
Se il Premio Oscar per "Il cigno nero" firmerà, Michael lavorerà con lei per la seconda volta, dopo il film ancora senza titolo di Terrence Malick. 

Una cosa sembra certa: l'alone di sfortuna sembra allontanarsi da questo "Jobs"! Curioso il fatto che la Portman abbia rinunciato lo scorso anno per "Macbeth", opera di Shakespeare che non si può nominare per superstizione.

Altro aneddoto: Michael avrebbe dovuto recitare in "Jane Got a Gun" con l'attrice in questione, ma lui rinunciò. Riusciremo mai a vederli insieme almeno una volta, visto che il film di Malick non ha aggiornamenti da secoli?

Il primo a essere entrato nel cast di questo biopic è stato l'attore comico Seth Rogen nel ruolo di Steve Wozniak, informatico e inventore creatore della Apple.

Con "Jobs", Fassbender lavora per la prima volta con il regista inglese Danny Boyle dopo il tentativo fallito di "In Trance" per il ruolo andato a Vincent Cassel.



Gianluca "Gian" Ercoli

mercoledì 12 novembre 2014

Frank ci vuole bene e noi ne vogliamo a lui

Jon è un giovane musicista in cerca di ispirazione. Le cose cambiano quando si unisce ai Soronprfbs, una band particolare che ha come leader il misterioso Frank. Segni particolari? Indossa costantemente una grande maschera di cartapesta. 

L'opinione di Gian

Non fidatevi del trailer! C'è un Mondo enorme dietro e dentro "Frank" di Lenny Abrahamson. 
Comincia come un film comico british e si vira nel dramma. Ci vengono presentati dei personaggi al limite, ognuno con i propri problemi su cui primeggia Frank, personaggio adorabile. Tirando le somme non c'è niente di buffo in lui... La sua testa finta gli permette di escludersi dal Mondo. 
Si è estraniato così tanto da tutto quello che lo circonda arrivando a non sapere più come rapportarsi con il prossimo, esclusi i suoi colleghi. Sul suo personaggio non mi soffermo oltre, lasciandovi la sorpresa. Indimenticabili le sue spiegazioni sulle sue espressioni. Anche gli altri personaggi sono disegnati in maniera eccellente: Jon detesta la normalità e cerca di non rendere banali azioni quotidiane come il taglio della barba, Don vive in funzione della musica e dell'album, Clara è la componente antipatica ma che dimostra di conoscere a fondo Frank.
 Sono delle anime divise nelle loro problematiche, ma unite nella musica. L'arte ha permesso loro di conoscersi a fondo. Riguardo le scene drammatiche non sono per niente patetiche e banali! 
Il tutto è raccontato con estrema sensibilità e intelligenza. La protagonista principale è il male peggiore in
questo Mondo: la depressione. Viene trattato in maniera ineccepibile il tema dell'estraniazione. Registicamente molto valido, "Frank" ha suo grandissimo favore una splendida sceneggiatura intelligente piena di temi e personaggi non stereotipati e realistici. 
Eccellente il cast su cui primeggia Michael Fassbender nel title role. Ho trovato geniale da subito il fatto di prendere l'attore più espressivo del momento e coprirgli il volto! Si affida completamente alla gestualità e alla voce e supera la prova da fuoriclasse, come sempre. Uno dei personaggi più belli interpretati! Mai sopra le righe e rispettoso del personaggio e dell'arte. 
Bravissimo il sottovalutato Domhnall Gleeson, attore promettente che vedremo in 'Star Wars' ed eccellente Maggie Gyllenhaal in un ruolo insolito. 
"Frank" è un film che deve essere visto. Un gioiellino di sensibilità e freschezza uniche.

VOTO: 8.50

L'opinione di Gina
Frank è una bizzarra, surreale commedia che vira verso il dramma ed è un film imprescindibile nell’attuale panorama cinematografico per la sua delicatezza di stile e sentimenti veri ed è una  profonda analisi sul significato dell’essere artisti, cosa significa avere l’urgenza e la necessità di creare artisticamente e creativamente, il non poterne fare a meno.
Il plot trae ispirazione dall’articolo dello sceneggiatore e scrittore Jon Ronson,  sulla figura di Frank Sidebottom, ma il film non è la biografia dell’eccentrico inglese e solo ispirato dal personaggio, ma scrivendo l’articolo in questione Ronson, che ha fatto parte della band del “vero” Frank, descrivendo Chris Sivey  cita questa frase di George Bernard Shaw :
“ L’uomo ragionevole adatta se stesso al mondo, l’irragionevole persiste nel provare ad adattare il mondo a se stesso. Perciò tutti i progressi dipendono da un uomo irragionevole”.  


Successivamente all’uscita dell’articolo ed insieme all’acclamato  regista irlandese Lenny Abrahamson (Garage) ha dato vita a questa briosa sceneggiatura e poi decisero di inviarla all’agente britannico di Michael Fassbender, che ne è stato letteralmente rapito ed ha voluto fortemente poter partecipare a questo film. In questo ruolo l’attore germanico – irlandese  si è sentito libero di poter recitare con tutto il suo corpo, con la gestualità fisica ha reso indimenticabile ogni movenza del personaggio, non abbiamo bisogno di vederlo in viso per poter intuire i sentimenti e gli stati d’animo del Frank cinematografico, ed inoltre apprezziamo Fassbender anche come interprete, qui suona realmente degli strumenti e canta benissimo.
VOTO: 8.50



Articolo di Gianluca "Gian" Ercoli e Gina Carlini

domenica 9 novembre 2014

Scoprendo Fassbender: Centurion

Proseguendo nella scoperta o riscoperta di film meno conosciuti interpretati dal nostro Michael Fassbender, questa settimana parleremo di Centurion,  pellicola del 2010 diretta dal pluripremiato regista britannico Neil Marshall che narra la vicenda romanzata, della scomparsa della nona legione romana durante la conquista della Scozia. Bisogna, appunto precisare,  che la pellicola non ha mai avuto la pretesa di essere un’accurata ricostruzione storica degli eventi accaduti ed ammantati storicamente di mistero, ma è piuttosto una libera interpretazione di quelli che potrebbero essere stati gli avvenimenti.
Il regista fa ottimo uso dei colori prima  il grigio, il blu in tutte le loro sfumature per l’ambientazione sia paesaggistica, sia per i personaggi, infatti il popolo barbaro dei Pitti si cosparge proprio di una tintura blu sul viso prima di innescare le battaglie, inoltre abbiamo prorompente il rosso del sangue che viene ancora messo maggiormente in evidenza dai toni grigi come un contrappunto. Ma nonostante ciò nel film non ci sono scene di violenza gratuita, tutto è molto misurato.
Michael Fassbender interpreta l’eroe protagonista che è anche la voce narrante della pellicola ed esordisce con questa bellissima ed evocativa frase “ Il mio nome è Quintus Dias e questo non né l’inizio né la fine della mia storia”.

Quintus Dias (Michael Fassbender) è l’unico sopravvissuto di una fortino romano che viene fatto prigioniero e torturato dalla tribù barbara dei Piti, riuscito a fuggire incorre nei soldati della nona legione dell’Impero Romano comandata dal generale Titus Flavius Virilus (Dominic West). La Legione ha come obiettivo la  prosecuzione della marcia verso i territori più a nord e sono guidati in quei territori dalla guerriera Pita Etain (Olga Kurylenko), che li tradirà conducendoli in una trappola da cui usciranno quasi sterminati se non per un manipolo di loro ed il generale fatto prigioniero dai Piti stessi.
Quintus e i pochi romani sopravvissuti raggiungono l’accampamento dei Piti per poter liberare Virilus, ma non riusciranno nell’impresa, a questo punto non resta loro che cercare di raggiungere il  comando romano più vicino, ma durante la battaglia dovranno dividersi. Da questo momento in poi inizia una vera e propria caccia da cui l’unico sopravvissuto sarà proprio Quintus, il quale una volta raggiunto l’esercito romano e dopo aver raccontato la sua storia deve difendersi dal suo stesso popolo, in quanto per nascondere lo scempio dell’annientamento della nona legione voglio ucciderlo, ma il nostro eroe riuscirò a salvarsi, benchè ferito riuscirà a riparare nella casa della bella Pita Arianne (Imogen Poots), reietta anche lei perché ritenuta una strega.


I personaggi non risultano molto approfonditi, e questa è sicuramente una pecca della pellicola, un aspetto sicuramente negativo, ma ciò viene controbilanciato dal fatto che entrambe le fazioni ossia da una parte i Romani e dall’altra i Pitti entrambi lottano ed usano qualsiasi arma per raggiungere i propri obiettivi, non ci troviamo di fronte a personaggi in bianco e nero, ma con molte zone grigie, appunto. Questo è sicuramente un aspetto molto apprezzabile da parte del regista e sceneggiatore Marshall  che riesce a rendere questa pellicola un buon film di avventura e di intrattenimento ma  a mio avviso non ha saputo sfruttare al meglio le capacità e la bravura dei protagonisti che avrebbero potuto dare un maggiore spessore ai personaggi che rimangono un po’ superficiali e appena abbozzati.

Voto 7


Gina Carlini